SIGNIFICATO CLINICO
La Proteina C reattiva è una proteina funzionalmente analoga alle immunoglobuline di classe G (IgG) dalle quali si differenzia per non essere specificamente rivolta verso un determinato antigene; è prodotta principalmente nel fegato in risposta a stimoli quali antigeni batterici e fungini e immunocomplessi, ma anche in seguito a traumi. La funzione della PCR è di legarsi, complessandosi con la fosfatidilcolina, alla parete di molti batteri favorendone la fagocitosi da parte dei monociti. Correlata genericamente con la VES, la PCR aumenta e diminuisce più rapidamente della prima. La PCR aumenta, in maniera più marcata rispetto ad altre proteine di fase acuta (es. ? -1-antitripsina), in caso di infiammazione, infezioni batteriche e traumi. Le infezioni virali non causano un significativo aumento della PCR e pertanto, in assenza di traumi, un aumento della PCR è indicativo di infezione batterica.

Recentemente, leggeri incrementi della concentrazione di PCR nel siero sono stati correlati ad un aumento del rischio cardiovascolare; per rilevare incrementi così modesti occorre aumentare la sensibilità del metodo che da taluni è incorrettamente denominato PCR ultrasensibile. Tale indice non sembra tuttavia di rilevante utilità clinica.

INDICAZIONI CLINICHE
Sospetta infezione batterica.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.

VALORI DI RIFERIMENTO

0.00 – 0.50 mg/100 ml: assenza di processi infiammatori
0.50 – 1.00 mg/100 ml: possibilità di processo infiammatorio non acuto
1.00 – 10.00 mg/100 ml: processo infiammatorio acuto lieve o moderato
oltre 10.00 mg/100 ml: processo infiammatorio acuto ed esteso