SIGNIFICATO CLINICO
La Lamotrigina è un anticonvulsivante a largo spettro con un buon grado di tollerabilità. Il suo meccanismo d’azione sembra legato ad un blocco dei canali del sodio voltaggio-dipendenti. Ben assorbito dal tratto gastro-intestinale, è metabolizzato a livello epatico per glucuronazione. Effetti collaterali e tossici sono rappresentati da atassia, diplopia, vertigini, astenia, nausea e vomito. Può dar luogo a reazioni cutanee anche gravi.

INDICAZIONI CLINICHE
Monitoraggio della terapia.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua. Nel controllo periodico della concentrazione ematica del farmaco, al fine di rendere confrontabili i valori ottenuti nel tempo, occorre sottoporsi al prelievo sempre alla stessa distanza di ore dall’assunzione del farmaco stesso.

VALORI DI RIFERIMENTO
La concentrazione terapeutica ottimale e’ individuale e dipende anche dalla funzionalita’ epatica e renale.
Effetti tossici possono manifestarsi al di sopra di 15 microg/ml.

NOTE
Il valproato ne aumenta la concentrazione plasmatica; fenintoina, fenobarbital e carbamazepina possono ridurla.
Il monitoraggio dei livelli plasmatici è indicato soprattutto in fase di aggiustamento della terapia e quando il farmaco è utilizzato in associazione con altri anticonvulsivanti.
Nel caso di assunzione orale, disturbi dell’alvo (diarrea) possono ridurre l’assorbimento del farmaco e quindi la sua concentrazione ematica.